AMINATOU HAIDAR DIVENTA CITTADINA ONORARIA DI MONTESPERTOLI

Una donna simbolo della lotta pacifica per l'autodeterminazione del popolo saharawi
E' stata conferita ieri, lunedì 25 luglio, dal Consiglio Comunale di Montespertoli, la Cittadinanza Onoraria ad Aminatou Haidar, donna simbolo della lotta pacifica per l'autodeterminazione del popolo saharawi. La solenne cerimonia, che si è svolta sotto lo sguardo attento di un nutrito gruppo di bambini saharawi ospiti in Italia, ha visto la partecipazione del Rappresentante della Repubblica Autonoma Saharawi Democratica in Toscana Abdellai Mohamed Salem, e della sig.ra Mhetu, accompagnatrice dei bambini, che ha ritirato l'onoreficenza.
Si tratta della prima volta che il Comune di Montespertoli conferisce un così importante riconoscimento, segno ancora più evidente dell'importanza dell'azione di Aminatou Haidar che, con il suo coraggio e la sua tenacia, incarna tutte le ingiustizie che il popolo saharawi subisce ormai da troppi anni.
L'auspicio del Consiglio Comunale è appunto quello che la consegna della Cittadinanza Onoraria, quale atto formale, possa rappresentare un gesto concreto di condanna nei confronti delle violenze perpetrate delle autorità marocchine, nella speranza che la questione del Saharawi venga portata all'attenzione dell'intera opinione pubblica.
Aminatou Haidar nasce nel 1967.
E’ un'attivista per i diritti umani Saharawi e risiede a El Aaiún nel Sahara Occidentale.
Nel 2005 ha partecipato all’intifada non violenta per l’indipendenza del Saharawi. In seguito alle percosse della Polizia fu ricoverata in ospedale dove venne arrestata ed incarcerata nella "Prigione nera" di El Aaiún il 17 giugno. Fu torturata durante l'interrogatorio.
In seguito a questo episodio Amnesty International espresse forte preoccupazione sulla situazione dei prigionieri Saharawi in Marocco e nei territori occupati del Sahara Occidentale, ed in particolare per Aminatou Haidar. Forti erano i timori che non le fossero riconosciuti i diritti ad un equo processo e fu considerata così “prigioniera di coscienza” Il 14 dicembre dello stesso anno, Aminatou Haidar fu condannata, da una corte marocchina a El-Aaiún, a 7 mesi di prigione. Amnesty International, che aveva inviato un osservatore ad assistere al processo, espressesse effettivamente forti critiche sullo svolgimento dello stesso confermando che Aminatou Haidar e gli altri processati godevano dello status di prigioniero di coscienza.
Da li ebbe inizio una campagna internazionale per il rilascio di Aminatou Haidar; con l'intervento anche del Parlamento Europeo che ne ha richiesto il rilascio immediato.
Il17 gennaio 2006, dopo sette mesi di prigionia, Aminatou Haidar è stata rilasciata. La sua liberazione è stata la spinta per la sollevazione di molte altre dimostrazioni da parte del popolo Saharawi. Le sue parole appena liberata sono state: “la gioia è incompleta senza il rilascio di tutti i prigionieri politici Saharawi, e senza la liberazione di tutti i territori della Patria ora sotto occupazione degli oppressori.”
La forte sovraesposizione mediatica e il supporto dato da Associazioni e singoli politici dei paesi occidentali ha permesso l'espatrio ad Aminatou Haidar che sta svolgendo il ruolo di Ambasciatore "itinerante" della RASD con contatti ufficiali con i Governi e le Associazioni.
Nel 2006 ha ricevuto in Spagna il Premio Juan Maria Bandres per la difesa del diritto d'asilo e la solidarietà con i profughi, conferitole dalla Commissione spagnola di aiuto ai rifugiati (CEAR) e in Italia il Premio Marenostrum per la sezione Solidarietà.
Nell'agosto 2006 le autorità marocchine hanno negato il passaporto ed il diritto all'espatrio ai figli di Aminatou Haidar, Hayat e Mohamed Kassimi, come forma di pressione per la sua attività di Ambasciatrice "itinerante".
Il 15 novembre 2006 è rientrata a El Aayun dove ha compiuto il primo atto di disobbedienza civile. Le autorità aeroportuali hanno invitato a scendere i cittadini marocchini pregando di rimanere a bordo gli stranieri. Aminatou Haidar è rimasta da sola a bordo dichiarando di essere cittadina Saharawi costretta al possesso temporaneo di passaporto marocchino.
E’ stata candidata al Premio Sakharov (Il Premio Sakharov per la libertà di pensiero è un riconoscimento dedicato allo scienziato e dissidente sovietico Andrei Sakharov, istituito dal Parlamento europeo nel 1988 allo scopo di premiare personalità od organizzazioni che abbiano dedicato la loro vita alla difesa dei diritti umani e delle libertà individuali)
Nel 2008 le è stato conferito il Premio Robert F. Kennedy per i diritti umani ed è stata nominata per il Premio Nobel per la pace. Più recentemente pè invece stata premiata a New York con il Premio al coraggio civile per il suo impegno nel difendere i diritti umani nel Sahara Occidentale.
Anche l’Italia ha reso omaggio al coraggio di questa donna; oltre al premio Marenostrum, Aminatou Haidar è stata insignita della cittadinanza onoraria da tanti Comuni tra cui ricordiamo Napoli, Sesto Fiorentino e adesso Montespertoli, a dimostrazione dell’attenzione che questo territorio ha per le sorti del Popolo Saharawi.
26/07/2011 16.52
Comune di Montespertoli
Fonte: http://met.provincia.fi.it/news.aspx?n=97781
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